9 ottobre 2012

Un dolce dolore

L'aggettivo 'dolce' ed il sostantivo 'dolore' apparentemente sembrano fare a cazzotti perchè mentre 'dolce' evoca qualcosa di gradevole, piacevole, delicato, il vocabolo 'dolore' porta a pensare alla sofferenza, ad una sensazione non auspicabile. Quando un dolore può rivelarsi dolce? Su questo argomento verterà questo mio breve scritto. Un dolore può essere considerato dolce se accompagnato dalla promessa di un qualcosa di positivo che da esso scaturirà. E' il caso del parto. Allo stesso tempo, il dolore può essere dolce se autoinflitto e fonte di piacere, anche fisico volendo. E' questo il caso degli amanti del sadomaso, in particolare del masochista che trae piacere dal dolore. Questo è possibile perchè piacere e dolore non sono due sensazioni parallele non destinate ad incontrarsi bensì due poli opposti e, a quanto pare, raggiunta la soglia massima del dolore, si prova piacere e viceversa. Un dolce dolore può essere quello dell'attesa, della speranza, del dubbio, quello provato a causa di una situazione transitoria e dai contorni incerti, che non lascia vedere chiaro ma al tempo stesso consente la creazione di illusioni. Un dolore può essere considerato dolce anche se è il cosiddetto "male minore". In tutti questi casi il dolore che si prova viene compensato da un qualche stato di piacere, presente o futuro.

                                                                                                                                         Luca Villani

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